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Una grandissima avventura sta vivendo in questi giorni Roberto Menicucci, lanciato verso la conquista della durissima North Cape 4000! Ad accompagnarlo nel suo viaggio Roberto ha scelto le nostre borse della ULTRACARGO Series usufruendo del programma Tailor Made Lab ha poi chiesto una personalizzazione approfondita sia di colorazioni che di protezione con l’aggiunta di uno strato interno waterproof. Di seguito le emozioni di Roberto alla vigilia della partenza.

“Una gara di ultracycling non inizia sulla linea dello start, ma nel momento in cui si decide di farla. In quel momento comincia un viaggio, fatto di diverse emozioni, frustrazioni, passioni, sorrisi, pianti e fatica. Cosa spinge una persona a iscriversi a una gara di endurance? Una competizione che dura giorni? Cosa speriamo di ottenere di più o di diverso, una volta superata la linea del traguardo? Ognuno avrà la sua motivazione, la sua personale risposta. Nonostante tutti gli allenamenti non ci si sente mai pronti, ma come mi ripeto spesso sogna in grande e osa fallire. La mia gara di endurance è iniziata il 25 dicembre, giorno in cui ci siamo iscritti. Non è un errore di grammatica, perché se si decide di vivere una gara così, lo si farà con la propria famiglia, rendendola partecipe non solo del significato che la gara ha per noi, ma anche la preparazione atletica, che richiederà moltissimo tempo. Questa condivisione permette di co-costruire insieme le soluzioni migliori per trovare spazio, tempo e sostenersi a vicenda. Manca una settimana alla partenza, ho 6000km nelle gambe, ne avevo prefissati molti di più. Col tempo ho imparato che non saranno mai abbastanza, troppe variabili. Sono contento di aver massimizzato il tempo che ho avuto. Gennaio, Febbraio e Marzo uscite alle 6 del mattino, con la frontale e il termometro che segnava-5 gradi, cercando di fare più “fondo possibile” cercando di trovare sempre nuovi percorsi per togliersi dalla monotonia e cercando almeno in settimana 3 sedute di qualità. Nel weekend due uscite al giorno una al mattino e l’altra dopo pranzo quando il bimbo riposa. Freddo, sonno, acqua, neve e fango ma nella mente quel traguardo sognato fin da bambino NorthCape, il luogo dove finisce il mondo. Aprile, maggio e giugno lavori di qualità: potenza aerobica, potenza lipidica, lavori di forza resistente in salita e in pianura. I lunghissimi nel fine settimana fino ad arrivare a 200km al giorno con un totale settimanale di 800km. Tre settimane prima il simulato, tra i 1500km e i 2000km in una settimana. In teoria, perché il tutto è coinciso con i campionati italiani di atletica leggera con la partecipazione di due mie atlete che mi hanno fatto emozionare con un titolo italiano e ottimo piazzamento. Ultima notte prima dello start, la bici è al mio fianco, lei è pronta, dovrò solo spingere sui pedali e lanciare il cuore oltre gli ostacoli che troverò, le gambe lo seguiranno. Una lucida follia da affrontare con il cuore pieno di sogni, di abbracci e di sguardi dei miei amori che credono nel mio traguardo. Grazie.”

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